A marzo 2022, l’Ente Nazione di Normazione UNI ha pubblicato la prassi di riferimento UNI/PdR 125:2022 che definisce criteri, prescrizioni tecniche ed elementi funzionali alla certificazione della parità di genere, che rientra nelle disposizioni obbligatorie della Legge 5 novembre 2021 n. 162 sulla parità salariale.
Ogni organizzazione, pubblica, privata o senza scopo di lucro, indipendentemente dalle dimensioni e dalla natura dell’attività, può intraprendere il percorso per richiedere la certificazione della parità di genere in azienda, in conformità con la UNI/PdR 125:2022.
La prassi di riferimento fornisce alle aziende uno strumento per aderire all’agenda ONU2030 e conformarsi ai requisiti della Missione 5 del PNRR sulle pari opportunità e la riduzione del gap di genere in azienda. Ha dunque l’obiettivo di avviare un percorso sistemico di cambiamento culturale nelle organizzazioni al fine di raggiungere una più equa parità di genere, superando la visione stereotipata dei ruoli e attivando i talenti femminili per stimolare la crescita economica e sociale del Paese.
Affinché le azioni volte alla parità di genere siano efficaci, la prassi definisce una serie di KPI percorribili, pertinenti e confrontabili, in grado di guidare il cambiamento e di rappresentare il continuo miglioramento. Sono state inoltre individuate 6 aree di valutazione per le differenti variabili che contraddistinguono un’organizzazione inclusiva:
Cultura e strategia;
Governance;
Processi HR;
Opportunità di crescita e inclusione delle donne;
Equità remunerativa per genere;
Tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro.
La nostra consulenza per raggiungere la certificazione secondo la UNI/PdR 125:2022 prevede:
Ciò permetterà di acquisire un importante vantaggio competitivo sul mercato: la missione 5 del PNRR prevede infatti lo stanziamento di 9,81 miliardi per lo sviluppo di politiche di inclusione sociale. Tra queste, figura anche la Certificazione di Parità di Genere che, oltre a rafforzare l’immagine e reputazione aziendale, consentirà alle organizzazioni di accedere a sgravi fiscali fino a 50mila euro e a premialità nella partecipazione a bandi italiani ed europei.